Scuola e diabete

Insegnanti: poche e chiare richieste

Ma alla fine… concretamente cosa si chiede agli insegnanti?

 
Seguendo il percorso del Documento Strategico molte ansie si dissolvono.
Può essere che alla fine ci si chieda dove stia il problema.
In che modo si declina concretamente il diritto allo studio, all’accoglienza, all’inclusione e alla sicurezza dell’alunno con diabete?
Le risposte ci sono.
Deve essere chiaro agli insegnanti che l’alunno condiabete – come tutti gli altri – è diverso da tutti gli altri.
 
»» Può aver bisogno di misurare la glicemia, di bere o assumere cibi solidi in classe anche durante la lezione;
»» in certi giorni chiederà di andare in bagno più spesso;
 
 
 
»» ha bisogno di un intervallo di tempo prevedibile fra la fine della lezione e il momento in cui potrà mangiare dei carboidrati;
»» potrebbe chiedere eccezionalmente di essere esentato dall’esercizio fisico a ginnastica o di rimandare
una interrogazione o un compito in classe a causa di una alterazione della glicemia (ovviamente l’insegnante saprà giudicare se concederlo o meno). 
 
 
Che cosa succede quando l’alunno non è in grado di misurare la glicemia, decidere la dose e iniettarsi l’insulina?
La famiglia non ha il diritto di attendersi dalla Scuola questo servizio.
Tuttavia può chiedere al Dirigente scolastico di informarsi se qualcuno – fra il personale docente o tecnico ausiliario – si mette a disposizione, a titolo volontario, dopo aver ricevuto una formazione ad hoc, le istruzioni del caso e – se lo richiede – una lettera di manleva dalle eventuali responsabilità.
Questa è una soluzione che si applica e non di rado è il personale Ata a farsene carico.